Non è la prima volta che TikTok, uno dei social media più popolari sia tra i giovani che presso la popolazione adulta, indubbiamente una delle forme di strumenti comunicativi che per immediatezza e semplicità può considerarsi un importante successo. Di contro, già in passato TikTok di produzione cinese, prodotta e gestita da Bytedance, ha attirato delle numerosi attenzioni anche politiche in merito ad una non esattamente efficace politica di sicurezza dei dati, come evidenziato il governo statunitense in tempi non sospetti, ed anche più di recente TikTok è stato bocciato dalla Commissione Europea.
TikTok bocciato dalla Commissione Europea: ecco cosa sta succedendo
La scorsa settimana attraverso una circolare interna trapelata anche per mezzo stampa è stato ordinato ai membri della Commissione Ue e del Consiglio di eliminare TikTokdai da telefonini dei propri dipendenti.
Le motivazioni sono dovute ad un non sufficiente livello di protezione dei dati sensibili, perchè TikTok rispetto ad altri social media ha un accesso praticamente totale ad ogni forma di informazione del dispositivo come la posizione del dispositivo, il calendario e i contatti dell’utente, i dati relativi alla connessione internet, che sono avallati con il normale primo utilizzo e fruizione dell’app.
Trattandosi di un’app cinese risulta essere sotto il controllo amministrativo del governo di Pechino, e anche se Bytedance ha più volte smentito alcuna forma di influenza dello stato asiatico, legalmente la Cina potrebbe “forzare” la società a fornire i dati sensibili raccolti e stipati su un server appartenente ad un’altra azienda cinese ossia la Guizhou Baishan Technology.
La Commissione Europea ha stabilito una deadline entro quando l’app potrà essere presente sugli smartphone utilizzati sul posto di lavoro, ossia il prossimo 15 marzo.
Anche l’Europarlamento sta prendendo in considerazione una decisione analoga, ed anche il governo Canadese ha deciso di “disfarsi” preventivamente di TikTok almeno durante le funzioni professionali.