Perché il basilico diventa giallo? La risposta lascia senza parole

Il basilico un’erba annuale della famiglia delle Labiate. La sua zona di origine della pianta è quella dell’India e dell’Asia tropicale, dove veniva coltivata come pianta ornamentale e per le sue proprietà curative, quasi sempre associate a virtù “magiche”.Grazie a queste proprietà, distanti dall’utilizzo alimentare che oggi conosciamo, il basilico è stato portato dai Romani nel Mediterraneo. Il suo uso a scopo alimentare risale soltanto al XVIII secolo e in Liguria le sue origini sono intrinsecamentecongiunte alla storia dei suoi agricoltori e delle sue tradizioni culinarie, sulle quali predomina naturalmente quella del pesto genovese. Oggi vedremo perché le foglie del basilico possono diventare gialle.

Perché il basilico diventa giallo? La risposta lascia senza parole

Le foglie gialle nel basilico mostrano uno stato di malessere della pianta, se prontamente recuperata non vi sussisteranno ulteriori danni e dopo poco tempo tornerà verde e rigogliosa. La composizione è parecchio importante, se le foglie divengono gialle può essere che la pianta abbia la clorosi. Si tratta di una malattia che conduce a non assimilare bene il ferro e altri micronutrienti del terreno per colpa di un’abbondanza di calcare nell’acqua d’irrigazione. Si genera uno scompenso di pH nel suolo originando in modo indiretto insufficienze di ferro, potassio, zinco o azoto. Un’altra causa per l’ingiallimento delle foglie del basilico è il ristagno d’acqua.

Se si sono susseguite tante piogge il pericolodi eccesso d’acqua è parecchio elevato, possiamo osservare che le foglie poste alla base tendono subito a divenire gialle. La soluzione è quella di muovere il vaso in una zona riparata e aspettare che il terreno si asciughi. Poi anche i raggi solari possono assalire le foglie del basilico portandole ad ingiallirsi. Saranno quelle più esterne a cambiare colore, le cosiddette apicali. La soluzione è rassomigliante a quella precedente, basterà difatti spostare la pianta al riparo e annaffiarla utilizzando acqua piovana oppure con acqua del rubinetto lasciata in un catino per almeno 48 ore, in tale modo il calcare avrà modo di vaporare.

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