Le varie monete dell’euro hanno fatto la loro comparsa in contesti temporali oramai superiori ai 20 anni in quanto in Italia così come in molte altre nazioni il processo di “switch” tra la vecchia e la nuova valuta è iniziata fisicamente dal 1° gennaio 2002. Quasi subito sono state principalmente due le emissioni che si sono “fatte notare”, ossia quelle da 1 e 2 euro . Ed essendo una delle emissioni più comuni e conosciute è anche normale attendersi qualche esemplare con errore di conio.
Trova questo 1 euro con errore di conio e sei ricco: ecco quale
L’errore di conio come concetto è antico praticamente come le monete stesse, almeno nella loro accezione moderna: si tratta quasi sempre di un elemento fortuito, dovuto ad un generico problema durante la fase di produzione delle monete.
In alcuni casi è abbastanza semplice “verificare” il numero degli esemplari sviluppati con errore, che può essere sia molto evidente (fino al punto di rendere una moneta addirittura inutilizzabile) anche se la maggior parte degli errori di conio riconosciuti presenta dei segni mancanti oppure in più su una delle superfici, ad esempio date, simboli mancanti.
In numismatica non è sempre facile individuare e quindi comprendere il valore di un errore di conio, incide molto sia il numero di esemplari ma anche la richiesta del mercato, come evidenziato ad esempio per i famosi centesimi di euro “sbagliati”.
Tuttavia essendo una emissione molto varia, diffusa e diversificata nell’aspetto (ogni nazione ha scelto la “faccia” da porre su uno dei lati dell’emissione, diversi errori di conio sono “esclusivi” di diverse nazioni.
Le monete da 1 euro italiane raffigurano l’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci, alcuni di questi errori di conio, che ad esempio non recano i simboli della Zecca di Roma (la “R”) oppure l’anno di emissione.
Su portali come Ebay alcuni “pezzi” di questo tipo sono stati messi in vendita anche per più di 500 euro, anche se non è facilissimo definire, come detto il “reale” valore.