Dall’arrivo dell’euro i centesimi sono stati “reintegrati” nell’immaginario comune ed in linea di massima si tratta di una unità matematica applicata per i tagli minori, ad esempio come avviene per altre valute, come il dollaro statunitense. Con l’euro abbiamo imparato nuovamente a fare ricorso ai centesimi, si è trattato di un processo di re introduzione perchè fino alle prime decadi del Novecento anche la lira era “suddivisa” in centesimi ed in lire vere e proprie. Se oggi una emissione da 50 centesimi non corrisponde ad un grande valore, in passato la situazione era abbastanza diversa.
Se hai questi 50 centesimi rari sei ricco: FOTO
Il periodo monarchico, che ha avuto effettiva diffusione dall’Unità d’Italia fino alla fine della seconda guerra mondiale, ha visto infatti lo sviluppo di numerose emissioni da 50 centesimi, che oggi sono mediamente conosciute dai collezionisti.
Non è infatti così raro imbattersi in vecchie monete che magari sono appartenute ai nostri nonni o bisnonni, qualche esempio è costituito dalle emissioni di fine Ottocento riconoscibil dal volto di Umberto I, successore del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II.
Molto rari sono gli esemplari datati 1889 e 1892 che oggi sono molto ricercati perchè mediament rari , e non solo perchè si tratta di monete coniate in lega di argento, ma anche perchè la tiratura dell’epoca non era per forza di cose comune e capillare come quella odierna.
Si impone sul valore finale anche quello storico, oltre alla “richiesta” da parte dei collezionisti.
Un esemplare di questi, con il volto di Umberto I di profilo e lo stemma di casa Savoia sull’altro del 1889 vale mediamente dai 150 fino ad oltre 700 euro, molto dipende dallo stato di conservazion.
Ancora più rari sono gli esemplari del 1892 in quanto sviluppati in numeri ancora minori: un pezzo del 1892 infatti vale da 300 euro se in buono stato fino a oltre 1000 se in Fior di Conio, ossia il migliore stato di conservazione possibile.