Pochissimi elementi della storia “recente” italiana, considerando tutto il periodo post secondo dopoguerra, sono divenuti così simbolici e riconoscibili di un’era come il Lotto, il Totocalcio ed il Superenalotto, attività ludiche che pur presentando delle sostanziali differenze, hanno più di qualcosa in comune. Infatti il Totocalcio ha rappresentato un connubio tra la passione del calcio e la altrettanto diffusa “mania” del gioco d’azzardo. Il Superenalotto rappresenta una forma “distante” ma comunque legata all’Enalotto ed al Lotto, grazie al “sogno” del 6, che corrisponde ad una probabilità molto bassa di vincita, che però è l’incentivo maggiore per le migliaia di giocatori che ad ogni estrazione tentano la fortuna.
6 al Superenalotto, ecco la cifra da capogiro: “da non credere”
La struttura del Superenalotto pur essendo mutata nel corso degli anni, resta ancorata a quella del Lotto: la possibilità di puntare importi diversi su numeri a scelta dall’1 al 90, con una sequela di premi variabili sia dalla frequenza del jackpot che viene “sbancato” ad ogni 6, ma anche dalla possibilità di vincere importi anche considerevoli ma di minor entità rispetto al montepremi indovinando meno numeri, a partire dal 2 fino al 5.
Il 6 è statisticamente molto improbabile, ed è per questo che ad ogni sestina indovinata, l’attenzione mediatica si sposta sul vincitore, o anche sui vincitori come nel caso di quest’anno.
Nel 2023 infatti a distanza di circa 22 mesi dall’ultimo 6, è stato nuovamente “vinto” il montepremi che data la quantità ingente di giocate, che è ha fatto arrivare il jackpot finale a oltre 371 milioni di euro, molto di più anche del precedente record di 209 milioni di euro, un altro “6” ottenuto nel 2019.
Stavolta però la vincita è stata condivisa: attraverso un sistema da 5 euro, opzione permessa dalla metodologia del gioco, e che ha garantito oltre 4 milioni di euro ad ogni singolo giocatore che ha puntato sulla sequela di 6 numeri rivelatasi vincente.
