Cos’è “sleep tourism” e le mete che lo permettono: ecco il nuovo trend

Una delle nostre priorità è il riposo e soprattutto il sonno. Durante le nostre giornate quotidiane, per vari motivi, non si riesce mai a dormire bene per 8 ore di fila, e molte volte la nostra routine prende degli sbalzi. Proprio per questo motivo, tante sono le persone che hanno deciso di organizzare le proprie vacanze basandosi sullo “sleep tourism”. Ma che cos’è? Scopriamolo insieme.

Lo sleep tourism

È un modo non convenzionale di andare in vacanza con l’obiettivo di migliorare le proprie abitudini del sonno. Il turismo del sonno , come è propriamente definito, sta guadagnando popolarità, tanto che il numero di soggiorni in hotel e resort incentrati sul sonno sono in crescita in tutto il mondo. L’interesse è salito alle stelle subito dopo la pandemia, con un bel po’ di strutture che hanno abbracciato questa nuova iniziativa, rivolgendo la loro attenzione a coloro che hanno il sonno arretrato, proponendo servizi che migliorano la qualità del riposo sotto ogni punto di vista.

Ma come mai dormire in vacanza risulta essere così importante?

Il sonno è diventano un problema centrale nel mondo del turismo in quanto la maggior parte dei viaggiatori cerca di “incastrare” il maggior numero di attività possibili nei giorni di vacanza, togliendo molto tempo al risposo. Inoltre, con l’avvento della pandemia, molte persone hanno lamentato veri e propri disturbi del sonno. La mancanza di sonno può causare numerose problematiche, partendo dallo stress, fino ad arrivare agli sbalzi d’umore ed alla depressione.  Proprio per queste ragioni nasce la necessità dello sleep tourism, che mira a far dormire meglio gli ospiti vacanzieri, in modo da renderli maggiormente produttivi e rilassati dopo la vacanza.

Dove andare per lo sleep tourism

Ad esempio, a Ginevra il Mandarin Hotel ha fatto le cose in grande per il turismo del sonno. Infatti i suoi clienti possono soggiornare in una vera e propria clinica del sonno nel cuore della Svizzera con un programma di tre giorni che studia i modelli di sonno degli ospiti al fine di identificare potenziali disturbi e aiutare a migliorare le condizioni personali. Secondo Robbins, infatti, tutti gli hotel e i resorts dovrebbero considerare una priorità il fatto di far dormire bene i propri ospiti anche solo “lasciando dei tappi per le orecchie accanto al comodino”.

Un’alternativa, ad esempio, sono gli hotel Six Senses. Questi offrono una varietà di programmi di sonno completo per un periodo dai 3 ai 7 giorni, mentre il Brown’s Hotel, una delle strutture Rocco Forte Hotels che si trova a Mayfair, Londra, ha lanciato da poco un’esperienza di due notti per aiutare gli ospiti a dormire serenamente.

 

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