In Italia è sempre di gran “moda” il concetto di vincita su concorso ad estrazione, come testimoniato dalla lunghissima “carriera” che ha portato realtà come il Superenalotto ad essere considerate assolutamente di successo, in quanto sulla cresta dell’onda da oltre 25 anni, e Million Day, molto più recente per applicazione è sviluppo, porta questo concetto ad essere riproposto da IGT, società che comprende anche l’italiana Lottomatica.
Pazzesco quanto è stato vinto al Million Day: ecco la cifra da capogiro
Il Million Day è infatti una forma di lotteria ad estrazione che è fortemente condizionata dal Superenalotto che ne riprende alcuni, ma non tutti punti focali. Infatti rispetto a quest’ultima forma di gioco, l’estrazione è a cadenza giornaliera, sviluppata in pochi minuti a partire dalle ore 20.30.
Per giocare al Million Day è sufficiente scegliere 5 numeri su 55 su una schedina del costo di 1 € per giocata, ed è possibile anche legare le proprie giocate a sistemi più o meno diversificati. Possibile anche sviluppare una forma di “abbonamento” per un numero crescente, su base volontaria, di giocate fisse senza doverle ripetere quindi “manualmente” ogni volta.
Un po’ come per il Superenalotto, ad un numero maggiore di numeri indovinati corrispondono vincite maggiori, da 2 euro per 2 numeri, a 50 euro per 3 numeri, a 1000 euro per 4 numeri e 1 milione di euro (da qui il nome del concorso) per 5 numeri indovinati. La probabilità di “azzeccare” questo importo è molto difficile (1 probabilittà su 3.478.761) ma comunque decisamente più probabile del Superenalotto che non a caso ha un montepremi crescente e non fisso.
L’ultima vittoria in ordine di tempo corrisponde al 31 gennaio scorso, vincita registrata presso una ricevitoria presso il Ponte San Nicolò, attraverso la cinquina vincente 16-25-46-47-51 che si è quindi aggiudicatto 1 milione di euro.
Dal 2018 le “vincite massime” corrispondono a 238, come confermato, una quantità molto più importante rispetto al Superenalotto che ha fatto registrare 125 vittorie “massime” dal 1997.
