I limiti sui contanti costituiscono un “tipico affare” italiano almeno culturalmente parlando, in quanto in quasi ogni nazione occidentale, europea nella fattispecie, che regolamente la diffusione del denaro fisico da oramai molti anni, anche l’Italia effettua con regolarità ma solo di recente questa tematica è divenuta parte della politica.
Attenzione ai nuovi limiti sui contanti: ecco cosa può succedere
Ma perchè i contanti vengono limitati? E’ la struttura stessa del denaro fisico a rendere questa metodologia di denaro naturalmente difficile da gestire dal punto di vista fiscale. In buona sostanza i contanti sono spesso utilizzati proprio per compiere pagamenti non regolarizzati, e rispetto alle forme di pagamento elettronico, è sensibilmente più complicato tenere traccia delle transazioni.
Il nostro paese “necessita” di limitazioni al traffico dei contanti proprio a causa dell’evasione fiscale molto importante che ogni anno “erode” miliardi di euro dalle casse dello stato, di contro queste limitazioni che si applicano non sul possesso ma sull’utilizzo pratico del denaro oltre una certa soglia che via via viene ridotta progressivamente, sono anche percepite come delle costrizioni da parte di svariate tipologie di cittadini.
In Italia dal 2023, per scelta precisa da parte del governo Meloni il limite sui contanti è sensibilmente stato aumentato come parte del programma elettorale, da 2000 euro a 5000 euro. Significa che ogni transazione, che sia intera o rateizzata, può essere pagata con il contante fino a 5000 euro, importi superiori devono essere ultimati con strumenti di pagamento elettronici e quindi tracciabili.
Per non incentivare ulteriormente l’uso illecito dei contanti oltre queste soglie esistono delle multe, concepite sia per chi effettua un pagamento irregolare che per chi lo riceve, ma anche per chi non effettua la segnalazione del superamento della soglia con il pagamento.
Le multe sono corrispondenti all’importo in questione, e possono essere corrispondenti da 5000 euro fino a 5000 euro.
L’omessa segnalazione comporta sanzioni che vanno da un minimo di 3.000 ad un massimo di 15.000 euro.
