Il cioccolato piace quasi a tutti, anche a causa della importante forma di diversificazione che da molti secoli viene sviluppata in merito a questo alimento, che è realmente per tutti i gusti. Se la maggior parte del cioccolato è concepito per l’alimentazione diretta sotto forma di blocchi o tavolette, la produzione di questo diffuso ed apprezzatto cibo è soggetta ad una scadenza come previsto dalla legge. Ma cosa succede se si mangia cioccolato scaduto?
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Cosa succede se si mangia cioccolato scaduto? Ecco la risposta
La maggior parte dei prodotti di cioccolato ha una scadenza di circa 2 anni dalla produzione, termine definito dalla legge italiana ed europea.
La composizione del cioccolato è, almeno negli ingredienti relativamente semplice, e data la scarsa o quasi nulla percentuale di acqua, se conservato bene, il cioccolato può durare addirittura mesi o anni senza perdere nella consistenza e sapore.
Ma se il cioccolato è scaduto cosa succede? Nella maggior parte dei casi è possibile riconoscere una barretta “vecchia” in base alla presenza di una patina bianca che si sarà probabilmente sviluppata sulla superficie. Questa è dovuta alla cristalizzazione del burro di cacao, un elemento che è presente nella quasi totalità delle varietà del cioccolato. Ma anche dopo la data di scadenza, anche se è presente questo elemento, il sapore potrà essere meno intenso e la consistenza meno “attraente” , ma molto probabilmente la barretta di cioccolato resterà commestibile.
Discorso diverso se presenta ad esempio una forma di “ripieno” come possono essere nocciole, gianduia, o burro di noccioline, in questo caso la situazione è diversa perchè questi elementi sono soggetti al deterioramento molto più rapido del cioccolato ed il consumo può provocare problematiche come difficoltà a respirare e nausea.
In generale comunque è sempre consigliabile conservare il cioccolato in un luogo fresco e asciutto, evitando il frigorifero che accentua la comparsa della già citata patina di bianco opaco.