Il broccolo costituisce la parte commestibile di una specie vegetale molto diffusa in tutta la zona del Mediterraneo, specialmente nel nostro paese, al punto che fa parte di un gruppo chiamato Italica. La diffusione di questo vegetale è difficile da datare come periodo di inizio in quanto adibito all’alimentazione da millenni interi, ed in linea generale si tratta di un cibo estremamente “ben visto” da parte dei nutrizionisti in quanto estremamente ricco di sostanze nutritive.
Quando mangi il broccolo fai attenzione a questa cosa: ecco quale
Non sempre “graditi” ai più piccoli, i broccoli rappresentano non solo una verdura estremamente “polivalente” nell’utilizzo ma anche una risorsa molto utile in termini nutritivi. E’ composto principalmente da acqua (circa il 90 % del peso) ha un buon apporto di proteine e sali minerali (in modo particolare se non cotti) come fosforo, calcio, ferro e potassio, ma sono anche presenti in ottime quantità altri elementi come vitamina C, B1, B2 e K e fibre.
Il consumo è molto diversificato in quanto si tratta di un alimento estremamente duttile, utilizzabile in primi piatti, contorni ma anche zuppe e simili, ed in particolare nella dieta mediterranea è estremamente comune.
Se mangiare il broccolo rappresenta nella maggior parte dei casi una buona idea, a fronte di particolari condizioni e patologie il consumo va attenzionato se non addirittura evitato in toto.
Ad esempio chi soffre di problemi alla tiroide dovrebbe quantomeno consultare un medico prima di consumare broccoli, soprattutto se in elevate quantità in quanto si tratta di un elemento che può effettivamente condizionare il normale assorbimento dello iodio.
Tutte le piante, come il broccolo appunto, sono per questo motivo nella “lista d’allerta” per chiunque soffra di ipotiroidismo o di altre patologie relative al punto che il consumo indiscriminato può effettivamente portare allo sviluppo di numerosi effetti negativi tipici.
