Le monete comunitarie, ossia quelle che fanno parte dell’eurocollezione, diffuse in tutte la nazioni che hanno scelto di adottare l’euro, condividono lo stesso valore facciale ma anche buona parte dell’aspetto esteriore delle banconote e per quanto riguarda le monete da 1 euro quasi tutti riconosciamo la raffigurazione che è stata scelta per l’occasione, ossia l’Uomo Vitruviano.
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Celebre opera di Leonardo Da Vinci, forse la più famosa dopo la celeberrima Gioconda, l’Uomo Virtruviano ha un grande valore artistico ma anche sociale in quanto racchiude il genio di una delle menti più brillanti di ogni epoca, sicuramente tra i più noti artisti del Rinascimento.
Tra le varie monete italiane comunitarie quella da 1 euro è l’unica in assoluto a non essere stata scelta tramite votazione, ma direttamente dall’allora Ministro dell’Economia Ciampi, che optò per questa forma di rappresentazione molto simbolica in quanto l’Uomo vitruviano interpreta il concetto di moneta al servizio dell’Uomo.
E’ ovviamente molto, ma veramente molto comune, ed è probabile che ne facciamo regolare uso più volte al giorno, ma ciò non significa che non sia una moneta interessante dal punto di vista collezionistico.
Le emissioni più recenti sono sensibilmente più rare di quelle più vecchie ma sono degni di nota anche gli errori di conio, vale a dire le monete che presentano alcuni “difetti” di fabbricazione più o meno evidenti, e proprio la moneta da 1 euro in questione risulta essere spesso “protagonista” da questo punto di vista.
Gli errori di conio spesso sono eccessivamente valutati ma non sempre valgono parecchio in quanto non necessariamente un errore rende un esemplare interessante, ma è sicuramente interessante notare che alcuni esemplari con alcune “parti mancanti” possono essere effettivamente riscontrate su siti di aste online come Ebay a prezzi estremamente alti, ma come detto non esiste una regolamentazione che possa conferire una valutazione vera ed efficace.
In buona sostanza, è sempre possibile tentare e provare a vendere una moneta da 1 euro “particolare”.
