Il tonno in scatola è statisticamente una delle forme di cibo “scatolato” maggiormente comuni e diffuse nelle case degli italiani da oramai parecchi anni, a causa di fattori facili da intuire, in quanto a praticità e potere nutrizionale, anche se il tonno in scatola è da sempre anche osteggito ed evitato.
Se compri tonno in scatola fai attenzione a questo particolare
Ma il tonno in scatola fa veramente male? In realtà è un arogmento discusso e dibattuto ma si può sicuramente sostenere che un buon prodotto, in una dieta sufficientemente equilibrata non “fa male” in quanto le regolamentazioni oggi in fatto di normative e sostenibilità sono abbastanza stringenti.
Tuttavia esiste allo stesso modo una enorme differenzazione in termini di qualità di tonno pescato, conservato e venduto, e ciò risulta evidente dal prezzo che può essere molto diverso da una scatoletta all’altra.
I nutrizionisti fanno spesso ricorso alla presenza di sostanze come il sale, utilizzato come conservante ma anche del contenuto di metalli pesanti come il mercurio, considerato estremamente pericoloso ma che in quasi ogni forma di scatoletta è corrispondente a valori molto al di sotto delle soglie di legge.
Tuttavia per affidarsi ad un tonno pescato e confezionato in modo “tracciabile” cercando sulle scatolette un particolare “marchio” che identifica un tonno certificato per qualità e conservazione. Si tratta della certificazione ISO 22005, che attesta la tracciabilità in tutte le fasi produttive, quindi se è presente in modo generico è un buon segnale che attesta un prodotto sostenibile e non frutto di pesca indiscriminata.
Quando possibile inoltre è una buona idea acquistare il tonno in vetro, sia per una questione legata alla minore possibilità di “contagio” del metallo è scegliere il tonno in vetro che può essere anche utile per verificare lo stato del tonno, in quanto è sempre meglio scegliere quello che non sembra eccessivaente “maltrattato”.
