“Fare un bancomat” è divenuto qualcosa di estremamente popolare e “naturale” sotto molti punti di vista anche perchè si tratta di un’operazione che viene associata perlopiù al contesto dei prelievi di contante, ancora oggi molto diffusi ma che da alcuni anni sono diminuiti almeno nel numero.
Bancomat, è scattata l’allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo?
Cosa sta succedendo al Bancomat? Quasi ogni banca che opera in Italia ha deciso da tempo di ridurre il numero degli sportelli ATM in quanto la richiesta di servizi di questo tipo è sensibilmente diminuita, ed essendo parte dei costi tradizionali per le banche, queste ultime hanno deciso di ridurre progressivamente la quantità dei terminali e filiali.
Diverse centinaia di sportelli Bancomat sono effettivamente dismessi ogni anno, e diverse banche come quelle che fanno parte del gruppo ING fin dal 2021 hanno deciso di fare completamente a meno di questi strumenti, oramai convertite ad una banca cashless al 100 %.
Cosa significa questo? Per ora gli effetti si stanno facendo sentire solo in parte, e sono percepibili in modo generico solo in parte, con una minore disponibilità degli ATM.
Tuttavia sta verificandosi una sorta di “fenomeno non previsto”, inerente ad un sensibile aumento di operazioni di prelievo che si sono sensibilmente intensificate in questi anni. Ciò è dovuto probabilmente alla necessità di offrire questi servizi anche da parte delle banche online, che per forza di cose devono fare ricorso a sportelli ATM non proprietari.
Quindi nessuna vera allerta in quanto alla disponibilità di questi strumenti che è in diminuizione ma che restano ancora fondamentali, e lo saranno prevedibilmente per ancora molti anni a venire.
Va considerato il problema inerente ai costi di prelievo, legati ad un progressivo aumento legato alla dinamica di quando questi sono effettuati da banche “non nostre” anche se per il 2023 sono stati confermati i costi del 2022.
