Il contesto finanziario appare come qualcosa di “astratto” e lontano dalle nostre vite, anche se in realtà quasi ogni forma di valore e termine condiziona da tantissimi anni la quotidianità vera e propria, come il tasso di cambio, nella fattispecie euro dollaro, che indica la variante più famosa e conosciuta nel nostro continente.
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Euro dollaro indica la corrispondenza di valore tra le due valute monetarie, ponendo l’euro come valore “principale” e il dollaro come “confronto”. Maggiore è il valore, e più alta è la quantità di dollari necessari per poter acquistare, o meglio avere lo stesso potere d’acquisto di 1 euro.
Si tratta di uno strumento basilare ma molto importante sia per determinare condizioni vantaggiose in ambito commerciale, dato che è evidente che ad un valore più alto, corrisponda una capacità di acquisto della valuta comunitaria sensibilmente maggiore rispetto al dollaro, ma il tasso di cambio dermina ed evidenzia anche la condizione delle nazioni che fanno uso delle valute.
Il tasso di cambio euro dollaro infatti evidenzia anche la condizione politica, commerciale, sociale nonchè la “tenuta” politica dei governi, quindi viene da chiedersi se sfruttare il momento positivo che perdura da qualche mese nei confronti dell’euro, risulti essere conveniente.
Il trend è tendenzialmente rialzista rispetto a qualche mese fa in quanto il valore odierno corrisponde a 1,10, non troppo differente rispetto allo stesso periodo del 2022 quando il valore medio era di poco superiore (1,135). Difficile stabilire con certezza se il trend positivo verso l’euro potrebbe concretamente cambiare, in quanto nel corso del 2022 il valore si è addirittura “appaiato” portando un valore identico tra dollaro ed euro, con addirittura la valuta statunitense che per alcuni giorni ha superato quella comunitaria.
Oggi quindi risulta conveniente acquistare prodotti con la valuta europea anche se la situazione potrà cambiare anche in meglio nel corso dei mesi che verranno.
