In quali casi non bisogna mangiare asparagi? “Attenzione”

Pare che la coltura degli asparagi abbia avuto genesi nella valle dell’Eden, diffondendosi quindi nell’antico Egitto e in Asia Minore oltre 2000 anni fa, e dopo in tutto il Mediterraneo. I Romani già dal 200 a.C. nei loro manuali citavano l’asparago, e ne presentavano accuratamente la coltivazione. L’asparago fu appunto citato da Teofrasto, Catone, Plinio e Apicio.

Quest’ultimi descrissero accuratamente non solo il metodo di coltivazione, ma anche quello di preparazione. Sulle tavole degli imperatori romani gli asparagi erano spesso presenti, sembra che avessero fatto fabbricare delle navi apposite per andarli a raccogliere, navi chiamate appunto “asparagus”. Il termine asparago deriva dal latino asparagus, che significa germoglio. Oggi gli asparagi sono un ortaggio molto consumato dalle famiglie italiane.

In quali casi non bisogna mangiare asparagi? “Attenzione”

Gli asparagi contengono tanta acqua e poche calorie: e aggiungiamo con solamente 25 Kcal per 100 grammi. Sono pienissimi di minerali, vitamine e fibre vegetali. Posseggono svariate proprietà benefichecome prevenire il diabete di tipo 2. Ciò grazie a diversi principi attivi e all’alto tasso di sali minerali, in particolare del cromo, che permette di migliorare la capacità dell’insulina di trasportare il glucosio dal flusso sanguigno verso le cellule del nostro organismo, gli asparagi hanno la capacità di favorire la produzione di insulina e di ridurre i livelli di glucosio nel sangue, cosa che li rende abbastanza indicati nella protezione dal diabete di tipo 2.

Questi ortaggi sostengono la digestione e perfezionano le funzioni intestinali, difatti gli asparagi sono verdure particolarmente favorevoli per il nostro apparato digerente grazie al contenuto di inulina, una fibra solubile conosciuta per la sua capacità di regolare il transito intestinale, rafforzare la flora batterica e di rimuovere le tossine dall’intestino. Posseggono proprietà antiossidanti e pieni di antiossidanti, gli asparagi sono molto utili per contrastare i segni dell’invecchiamento e rallentare il processo di avanzamento dell’età biologica.

Gli asparagi sono però sconsigliati nel caso si soffra di cistite, calcoli renali prostatite, insufficienza renale e nefrite. Sono sconsigliati anche ai soggetti con gotta e iperuricemia. Infine, possono essere allergizzanti, in quanto fanno parte delle Liliacee, medesima famiglia di cipolle, agli e porro.

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Cinzia Arienzo
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