“Non mangiare radicchio!”: pazzesco, ecco il motivo

Il radicchio loda origini plurisecolari. Il radicchio spuntò infatti in Italia nel XVI secolo, in provincia di Treviso, dove, da cibo della povera gente diventò una verdura pregiata e ricercata, grazie alle caratteristiche tecniche di produzione, impiegate ancora oggi. Il pieno riconoscimento delle imparagonabili qualità del prodotto venne risolutivamente sancito con l’organizzazione della prima mostra del radicchio, realizzata per iniziativa dell’agronomo Giuseppe Benzi nel dicembre del 1900. Il radicchio è contraddistinto da un cespo voluminoso e ben chiuso.

Le foglie sono di colore rosso intenso, con una nervatura principale parecchio evidenziata di colore bianco. Il sapore è lievemente amarognolo e la consistenza mediamente croccante. La molteplicità tardiva sfoggia all’opposto delle foglie serrate e avvolgenti, che tendono a chiudere il cespo nella parte apicale. Il colore è rosso vinoso vigoroso, il sapore è piacevolmente amarognolo, mentre la consistenza è croccante. Questa verdura può essere mantenuta in frigorifero, avendo la perspicacia di conservare le sue foglie asciutte.

“Non mangiare radicchio!”: pazzesco, ecco il motivo

Estremamente versatile, si può consumare sia crudo che cotto e si presta a innumerevoli preparazioni gastronomiche, tra cui le gustose “crespelle al radicchio”. È infatti utilizzato come ingrediente di antipasti, insalate miste, paste, risotti e secondi piatti di carne o pesce. Da solo è parecchio gustoso saltato in padella o preparato ai ferri. Le varietà di radicchio verde hanno un’alta concentrazione di vitamina A e di calcio utili per proteggere la vista e il nostro scheletro, soprattutto nel periodo della menopausa femminile.

Sono dunque una grande alternativa al latte e ai formaggi per rafforzare le ossa senza rischiare di esagerare con le calorie. Le sue proprietà antiossidanti lo rendono inoltre un vero e proprio alimento anti invecchiamento per la presenza di polifenoli e acido folico, ma anche per il misto di vitamine B, C, K, P e minerali che lo contraddistingue.

Le controindicazioni all’assunzione di dosi elevate di radicchio sono poche, ma è comunque bene non sottovalutarle. Meglio non esagerare se si pena di calcoli renali, colecistite e di ulcera gastroduodenale. Se si è in gravidanza,infine, potrebbe avere anche effetti stimolanti sull’utero ed è meglio mangiarlo solo previo parere favorevole del proprio medico.

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Cinzia Arienzo
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