Attenzione, ecco quando non usare il bicarbonato

Il bicarbonato, come ben sappiamo, è un  sale composto da sodio e carbonato o bicarbonato di sodio che sciolto in acqua crea una soluzione delicatamente alcalina capace di tamponare gli acidi. Bere acqua e bicarbonato può sostenere nel fermare un eccesso di acido cloridrico nello stomaco, cioè l’acidità gastrica.

Parliamo difatti di un rimedio antiacido che ritroviamo in molteplici preparazioni, polveri, tavolette, capsule e compresse, sia in prodotti ad utilizzo alimentare che in integratori e farmaci. La semplice praticabilità del bicarbonato porta però a sminuire il fatto che per l’acidosi gastrica e duodenale deve essere preso dietro indicazione del medico.

Attenzione, ecco quando non usare il bicarbonato

Il bicarbonato difatti è suggerito come rimedio antiacido. Questa sostanza difatti sorregge l’ordinariadigestione se presa in caso di iperacidità, sia gastrica che duodenale, piuttosto per brevi periodi di tempo e distante da diversi farmaci perché può cambiarne la biodisponibilità. Il medico è il rapporto per comprendere se bere acqua e bicarbonato è la “medicina” di cui si ha bisogno e per apprendere il dosaggio, le modalità e i tempi di assunzione appositi per tutti noi.

Il bicarbonato perciò appoggia la digestione, ma prima di passare al bicarbonato, dovremmo rammentare che anche la normale acqua è sostanziale per la digestione e che per questo è importantissimo berne abbastanza. Bere acqua e bicarbonato potrebbe far male se non assunto, nelle misure corrette e per il periodo giusto. Una sproporzione di consumo di bicarbonato difatti può addirittura facilitare l’acidità, una conseguenza “rebound” che può peggiorare la situazione.

Bere acqua e bicarbonato inoltre non è adatto a tutti e può far male se l’assunzione si protrae a lungo. Il bicarbonato è difatti non consigliato nei bambini, nelle donne in maternità, in chi beve alcol in eccesso, nelle persone con problemi cardiaci o renali, con appendicite ed edema, per citare alcuni casi. Il bicarbonato poi può originare effetti non benevoli come gonfiore dello stomaco, flatulenza, nausea, diarrea e, appunto, mal di stomaco.

Infine, l’impiego nel lungo periodo potrebbe purtroppo portare a problematiche renali, cardiache e muscolari, e a un grande incremento della concentrazione di sodio, iponatremia, e a una riduzione di quella di potassio, ipokaliemia, e cloruri, ipocloremia.

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Cinzia Arienzo
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