Il gettone telefonico è riuscito a diventare una forma di oggetto non solo molto comune ma anche estremamente necessario per ben oltre mezzo secolo ed anche se oggi il loro utilizzo non è più divenuto necessario, a causa della diffusione degli smartphone, questi oggetti mantengono un fascino collezionistico di grande rilevanza.
Il concetto di gettone telefonico è divenuto rapidamnte realtà come forma necessaria di sostituto delle monete con le prime diffusioni dei telefoni pubblici, sviluppati a loro volta dalle prime aziende telefoniche dello stato.
Queste aziende adibite anche a stabilimento ai tempi hanno compreso molto presto che l’alimentazione a “denaro” non proteggeva l’incolumità di questi telefoni pubblici da eventuali furti. Il gettone telefonico ha rappresentato la soluzione più logica in quanto non costituiscono oggetti dal valore nominale, ma il prezzo è stato progressivamente adattato all’inflazione.
Se fino al secondo dopoguerra le compagnie telefoniche statali erano dislocate in varie parti del territorio italiano, ed i gettoni allo stesso modo funzionavano in modo legato alla propria area di utilizzo.
Con il 1945 il gettone è stato unificato e nel 1959 è stato sottoposto ad un restyling che ha definito un unico modello per tutti gli stabilimenti mentre le aziende telefoniche italiane sono state poi “assorbite” dalla SIP.
Tutti i gettoni coniati dal 1959 al 1980, anno questo di dismissione di questo oggetto che è stato progressivamente sostituito dalle tessere telefoniche e poi dai cellulari, presentano 4 cifre su uno dei lati. Queste cifre identificano nelle prime due numerazioni l’anno di coniatura e nelle ultime due il mese.
Il gettone telefonico 7603 è stato coniato da diversi stabilimenti, come Urmet Costruzioni (UT), oppure COSTRUZIONI MINUTERIE METALLICHE (CMM). I secondi sono sensibilmente più rari dei primi, ed esemplari che presentano qualche particolarità specifica come segni di coniatur particolari oppure errori di conio sono stati messi in vendita anche per diverse centinaia di euro.
