L’ambito burocratico e “legale” del nostro paese comprende una serie di pratiche e differenziazioni molto complesse per l’utente comune, per questo motivo oltre a fare ricorso alla digitalizzazione, i cittadini fanno spesso ricorso ai vari Caf e Patronato disposte nel paese. Spesso sono considerati come un’unica entità pur presentando diverse funzioni.
Qual è la differenza tra patronato e CAF? Ecco la risposta
Non necessariamente infatti i locali adibiti ai servizi per il cittadino corrispondono alla medesima funzione: data la mole di operazioni che è possibile richiedere, spesso un Caf può essere parte di un Patronato o viceversa, ma non sempre.
Il Caf (Centro di Assistenza Fiscale) si occupa di tutti gli aiuti legati al mondo fiscale, ossia è una forma di branca dello stato per supportare l’aspetto burocratico e legato alle domande delle imposte, come il complilamento di 730, dichiarazioni fiscali e modelli Red e Isee. I Caf offrono molti dei servizi gratuiti se si tratta di pratiche dello stato dotate di modello precompilato, in caso contrario si corrisponde una cifra prestabilità (spesso anticipata da segnalazioni in loco) in merito alla pratica, ad esempio l’apertura dello SPID.
Il Caf per essere considerato tale deve essere formato da un’organizzazione sindacale con almeno 50mila iscritti o un’associazione costituita in patronato con almeno 50mila iscritti.
Il Patronato invece rappresenta qualcosa di maggiormente formato e legato allo stato in quanto ente riconosciuto dal ministero del Lavoro per offrire ai cittadini dei servizi gratuiti per numerosele pratiche previdenziali e di pensione.
Il Patronato è maggiormente legato alle pratiche legate alla previdenza ed alla pensione, quindi al mondo del lavoro e presenta molti di questi servizi a titolo gratuito, costituendo un supporto più continuativo rispetto al Caf.
Da anni spesso le due entità tendono a “unirsi” e sono associate anche per unire gli sforzi, soprattutto nei contesti di crisi che portano lo stato ad erogare meno denaro rispetto al passato.