Con la fine del 2022, sono finiti i tassi sui mutui tendenti a zero e ci ritroviamo in un periodo di tasso fisso e tasso variabile, con costi sicuramente più elevati, a causa sempre dell’inflazione e anche delle conseguenti politiche monetarie della Bce. Con la fine dell’anno scorso e quindi con la legge di Bilancio sostato possibile passare dal mutuo a tasso variabile a quello fisso a costo zero. Quindi chi non riesce più a pagare può richiedere la rinegoziazione alla banca. Un’operazione che, per quanto risulta, è sempre stata gratuita, ma che sarà ulteriormente assecondata dalle banche anche per una questione reputazionale nel momento in cui il governo ha rimarcato questa possibilità.
Che tipo di mutuo conviene fare oggi? Il parere dell’esperto
Il 2022 è stato caratterizzato con tassi bassi e buone domande. Sicuramente con lo scoppio della guerra, le cose sono cambiate e ovviamente, come ben sappiamo ci sono stai aumenti di prezzi sulle bollette, sulla benzina, ma anche sugli alimenti e quindi sono stati aumentati anche i tassi.
Il 2023 è sicuramente un anno di transito, dato che comprare casa sarà più difficile in quando ci sono pochi prodotti, i prezzi non sono in ribasso, dato che continua l’inflazione ma anche per una stortura del mercato. I prezzi infatti dovrebbero scendere a causa della minore domanda di credito, ma la scarsità di prodotto mantiene alti i valori.
Il tasso fisso, per la prima volta dal 2008, conviene di più del variabile, che ha incorporato gli aumenti Bce, questo vuol dire che se si hanno delle scadenze oltre i 6 mesi, conviene fare un finanziamento a tasso fisso, dato che è più conveniente anche dei variabili con cap.
A scadenze oltre i 20 anni, conviene appunto un tasso bloccato, anche se è superiore a quello a cui ci eravamo abituati in questi anni. Mentre per scadenze più brevi le differenze sono minori.