Attenzione alle controindicazioni degli asparagi: ecco quali sono

Sembra che la coltura dell’asparago abbia avuto origine nella valle dell’Eden, diffondendosi successivamente nell’antico Egitto e in Asia Minore oltre 2000 anni fa, e in seguito in tutto il Mediterraneo. I Romani già dal 200 a.C. nei loro manuali citavano l’asparago, e ne mostravano dettagliatamente la coltivazione. L’asparago fu appunto citato da Teofrasto, Catone, Plinio e Apicio. In particolare tali ultimi due ne rappresentarono accuratamente non solo il metodo di coltivazione, ma anche quello di preparazione.

Attenzione alle controindicazioni degli asparagi: ecco quali sono

Gli asparagi comprendono tanta acqua e minime calorie: unicamente 25 Kcal per 100 grammi. Sono pieni di minerali, vitamine e fibre vegetali. Posseggono differenti proprietà benefiche, tra cui appoggiano la diuresi. Difatti gli asparagi comprendono elevati livelli di un amminoacido denominato asparagina, un diuretico naturale che soccorre l’organismo ad espellere il sodio in eccesso, e di potassio, che soccorre a ostacolare il ristagno dei liquidi e a consolidare la pressione.

Difatti per tale motivo, tali ortaggi sono particolarmente indicati per guerreggiare la cellulite e la ritenzione idrica, per chi segue una dieta rivolta alla perdita di peso e per chi pena di edema o ipertensione. Sono poi pieni di antiossidanti, gli asparagi sono parecchio validi per contrastare i segni dell’invecchiamento e frenare il processo di avanzamento dell’età biologica. Gli asparagi aiutano anche a contrastare il declino cognitivo del nostro cervello, grazie alla presenza dell’acido folico e della vitamina B12, alleati indispensabili per sostenere il sistema nervoso e per difendere i neuroni cerebrali dal danno ossidativo, dal decadimento e dalle malattie degenerative.

Gli asparagi sono poi sconsigliati a coloro che penano di cistite, calcoli renali prostatite, scarsezza renale e nefrite. Sono sconsigliati anche ai soggetti con gotta e iperuricemia. Inoltre, possono essere allergizzanti, in quanto fanno parte delle Liliacee, stessa famiglia di cipolle, agli e porro. A causa della presenza di purine e acido aurico, questi ortaggi sono inoltre da evitare in caso di gotta e ipeuricemia. Attenzione infine alle allergie, difatti gli asparagi, insieme a cipolla, aglio e porro, fanno parte della famiglia delle Liliacee.

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I testi sono degli autori di IlDunque.it (online dal 17 gennaio 2009)