Parole dette male, ecco il significato della canzone di Giorgia a Sanremo 2023

Giorgia è una delle cantanti maggiormente prolifiche ed apprezzate degli ultimi decenni nonchè una delle più amate in senso generale è assolutamente una delle interpreti più talentuose, che nel corso degli anni si esibita più volte al Festival di Sanremo, ottenendo la prima consacrazione proprio con l’esordio negli anni 90, vincendo l’edizione del 1995 con Come Saprei , ancora oggi uno dei pezzi di maggior successo. Parole dette male è invece il brano che la cantautrice romana ha portato a Sanremo 2023.

Parole dette male, ecco il significato della canzone di Giorgia a Sanremo 2023

Lei stessa ha dichiarato di recente che dopo i 50 anni è stata quasi costretta a reinventarsi dal punto di vista musicale, riuscendo a trovare ispirazioni per un nuovo album, edito quest’anno, chiamato Blu che contiene oltre a Parole dette male anche altri brani da subito apprezzati come Normale.

Racconta in maniera profonda e nostalgica una relazione passata ma anche l’importanza di gettarsi il passato alle spalle, sotto forma di una classica ballata. Composta da Alberto Bianco, Francesco Roccati, Massimiliano Dagani, Mario Marco Gianclaudio Fracchiolla e ovviamente esibita dall’inconfondibile voce di Giorgia, presenta il seguente testo completo:

Ogni tanto ti vedo in giro
Ma poi non sei tu
E quante macchine come la tua
Dello stesso blu
La mia pelle è il mio foglio bianco
E ci scrivo su
Pensieri brevi lunghi una vita
Forse di più
Non sei più mio ricordo sei un’allucinazione
Chiudo ancora i miei occhi
Quando sento il tuo nome
Il cielo che crolla giù
E io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Ci sono cose che non ho deciso
Tipo cosa farò
Galleggiare senza direzione
Finché mi ritroverai
Ogni volta che vedo il mare
Io cresco un po’
Qualcuno ha messo il tuo stesso profumo
Cambia il colore al pomeriggio però
È un pensiero profondo
Come un capello biondo
Conficcato là in testa
Che mi dice che il mondo
Ora non esiste più e io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
E tu alla fine eri una bella canzone
Tutta la luce l’alba che brucia le mie paure
Eri una bella canzone, maledizione!
La mia maledizione
E tu alla fine eri una bella emozione
Che non si può provare a ripetizione,
La mia canzone
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, male

Vincenzo Galletta: Vincenzo Galletta è un rinomato copywriter e giornalista, con una vasta esperienza nel mondo dell'economia, dell'oroscopo e molte altre categorie. La sua capacità di comunicare in modo chiaro e coinvolgente lo ha reso una figura autorevole e rispettata nel campo del giornalismo online. Con milioni di seguaci che lo guardano come una fonte di informazioni affidabile e interessante, Vincenzo ha dimostrato di avere una profonda conoscenza dei temi che tratta, offrendo ai suoi lettori un'ampia gamma di contenuti informativi e intriganti. Grazie alla sua competenza multipla e alla sua abilità nel tenere il pubblico incollato alle sue parole, Vincenzo continua a ispirare e informare un vasto pubblico online con i suoi articoli e le sue previsioni.
I testi sono degli autori di IlDunque.it (online dal 17 gennaio 2009)