In particolare da dopo l’affermazione di un fenomeno estremamente incidente e polarizzante come la pandemia causata dal Covid, siamo sempre più abituati al concetto di aiuti da parte dello stato, forme di contributi di “soccorso” che spesso trovano applicazione sotto forma di bonus vari, utilizzati e “dispiegati” in modo importante negli ultimi anni, anche confermati dall’attuale esecutivo, come il Bonus Benzina, chiamato anche Bonus Carburante.
Bonus benzina, ecco chi può richiederlo e come: la GUIDA
Di cosa si stratta e chi può richiederlo? Si tratta di una forma di agevolazione introdotta dal governo Draghi nel 2022 con il decreto legge 21/2022 sotto forma di buoni, nello specifico si tratta di fridge benefits ossia buoni “in natura” che non presentano una forma di domanda tradizionale ma che possono essere erogati direttamente dal datore di lavoro a propria discrezione, e non sono previsti limiti di reddito o altre limitazioni.
Questi buoni possono essere utilizzati effettivamente per coprire il costo della benzina a titolo gratuito per i datori di lavoro, per i lavoratori dipendenti delle aziende private, compresi gli studi professionali e gli enti del terzo settore che svolgono attività non commerciale, sono quindi escluse categorie come gli indipendenti, i titolari di partita iva, i collaboratori (ad esempio, con contratto co.co.co. o amministratori non dipendenti ed i tirocinanti.
I buoni benzina in questione, ottenibili fino al 31 marzo 2023, corrispondono ad un valore massimo di 200 euro corrisposti dalle aziende private ai propri dipendenti come aiuto economico e non sono considerabili “reddito” quindi non sono inclusi ed integrati durante il conteggio delle entrate e delle uscite, sia per il datore di lavoro che per il dipendente.
Si tratta di una forma di erogazione di bonus, come accennato, che è determinata dallo stato ma che può essere utilizzata a discrezione del datore di lavoro fino al massimo di una erogazione per dipendente.