L’acqua risulta essere l’elemento “basilare” per qualsiasi forma di vita, importanza che risulta essere riscontrabile in ogni contesto dove la vita viene “ricercata”, in quanto ogni forma non solo ne è composta ma deve anche approvvigionarsi a ritmi più o meno frequenti. Anche gli esseri umani, com’è noto, che sono composti per oltre il 60 % di acqua, e proprio la nostra specie necessita di un ricambio continuo di questo importantissimo fattore, che è alla base di ogni forma di funzionamento dell’organismo, dalla salivazione fino alla sudorazione. Bere acqua risulta essere quindi essenziale in maniera adeguata, il metodo definito “alla giapponese” è sempre più comune. Ma quali sono i benefici?
Cosa succede a chi beve acqua alla giapponese? La risposta dell’esperto
La cultura asiatica, in particolare quella giapponese mette al centro della propria cultura tra i vari elementi naturali proprio l’acqua, che ha un posto speciale anche nella mitologia e nella tradizione, oltre che nella medicina tradizionale locale. Bere acqua alla giapponese configura un modus operandi non legato all metodologia in se, quanto più una sorta di regime legato alla quantità di acqua assunta giornalmente.
Tra i vari effetti positivi possono essere riscontrati la prevenzione del gonfiore addominale, una migliore gestione dell’apparato digerente ma anche una maggiore sensazione di sazietà che può aiutare anche a ridurre il bisogno di cibo. Anche la pelle con il tempo, seguendo in modo continuo questo “regime di acqua” migliora la propria resa ed il proprio aspetto, risultando anche più elastica.
La dieta si dispone dal mattino e segue i principali cicli della giornata: il mattino bisogna assumere 4 bicchiere d’acqua appena alzati, a stomaco vuoto, ricordando di far passare 2-3 minuti tra un bicchiere e l’altro, ed è necessario iniziare a mangiare almeno 40 minuti dopo aver bevuto l’ultimo bicchiere.
Durante i pasti si può tranquillamente bere ma dopo aver mangato bisogna far passare almeno due ore prima di reintrodurre acqua.