In Italia la busta paga costituisce qualcosa di fortemente simbolico prima che “pratico”, anche se si tratta di un documento essenziale per certificare il rapporto di lavoro tra dipendente e datore di lavoro, costitutisce anche una forma di stabilità vera e propria, concepita come tale, anche se questi documenti non sono mai uguali per ogni categoria professionale, ed anche nell’ambito dello stesso anno possono variare parecchio, come testimoniato anche dalla busta paga di aprile 2023.
Busta paga Aprile 2023: quale sarà la retribuzione con la festività?
A cadenza più o meno regolare, le buste paga infatti vengono modificate per categorie più o meno definite, gli interventi possono essere generici ma anche oculati e specifici nei riguardi di una categoria di figure.
Proprio in questo periodo l’esecutivo porterà all’ufficializzazione una nuova tipologia di taglio del cuneo fiscale che agisce direttamente sulle imposte del lavoro, già modificate dall’esecutivo precedente e che nel corso dei mesi precedenti ha già portato ad uno sgravio del cuneo fiscale pari 3% per chi guadagna meno di 25.000 euro annui, e del 2 % per tutti gli altri fino a 35 mila euro, condizione che ha sviluppato una forma di maggiorazione di alcune decine di euro in busta paga.
Per quanto riguarda le festività, il nostro sistema prevede una maggiorazione per i lavoratori privati il che comporta giorni come il 25 aprile, quello della Liberazione, anche se molto dipende dal tipo di CCNL di cui facciamo parte, ad esempio chi presta i propri servizi ad un CCNL come quelli dei Pubblici esercizi, ristorazione e turismo si vedrà considerato un importo del 20 % legato al 25 aprile in quanto festività riconosciuta dallo stato come tale.
Per chi è impiegato nel settore Commercio potrà riconoscere in busta paga un importo fino al 30 % in relazione a questo giorno.
Non è lo stesso per Pasqua e Pasquetta, al massimo chi ha lavorato il giorno di Pasqua può aver diritto ad una maggiorazione in quanto giorno “solo” festivo.